Dopo la pubblicazione del nostro articolo su Ticinonline, sullo stesso articolo e nelle varie piattaforme social, ci sono state molte osservazioni positive e negative.

Vedi articolo su questo sito.

Visto che il dibattito mi riguarda da vicino, vorrei fare alcune precisazioni in merito a quanto scritto finora:

Per quanto riguarda l’ampliamento dei materiali, sono pienamente d’accordo: in questo senso, testiamo
costantemente in laboratorio nuovi materiali da implementare sui nostri veicoli. Stiamo ad esempio
valutando isolanti naturali (fatti di muffe o funghi), nonché tessuti e pelli vegane, naturali e biologiche.
In merito all’introduzione di lana di legno, canapa e juta, esse sono ideali per alcuni sistemi di
coibentazione nelle abitazioni (traspirazione), ma purtroppo non risultano idonei quali coibenti per veicoli
(specie in condizioni estreme di escursione termica, che crea molta umidità), a causa dei motivi elencati qui
sotto.
Lana di legno, canapa e juta, se naturali come le vogliamo noi (possibilmente senza additivi e rinforzanti
sintetici), li utilizziamo solo per i rivestimenti, sono inadatte come coibente, poiché il costante contatto quotidiano sulla lamiera, e lo squilibrio termico del ciclo giorno-notte, rischiano di sfiancare i materiali stessi, o di causare l’insorgere di muffa o funghi se non propriamente arieggiati (come può peraltro accadere anche con le abitazioni); la lamiera funge infatti da
barriera e spesso, internamente, non rimane sufficiente passaggio per l’aria. Inoltre, senza contare umidità
e scarsa aerazione, a dare problemi è anche il fatto che detti materiali sono a rischio di incendio, durante talune operazioni.


  1. Innanzitutto, la lana di pecora formato coibente e formato feltro che utilizziamo (come il sughero,
    d’altronde) si possono bagnare e asciugare migliaia di volte per decenni, senza alterarsi eccessivamente.
    Inoltre non bruciano, o almeno non si accendono facilmente sotto insistenza della fiamma diretta (1500
    gradi centigradi o più), il fuoco non si propaga e i materiali si spengono autonomamente, se non alimentati.

  2. Secondariamente, la lana, così come il legno (vero), aiuta a regolare temperatura e umidità: è infatti in
    grado di assorbire più del 30% di acqua in rapporto al proprio peso, senza scomporsi (senza cioè perdere le
    proprietà di coibente), e di rilasciarla quando è troppo secco; stessa cosa con la temperatura. Oltre a ciò, la
    lana è antisettica, si ristabilizza con l’aria e “pulisce” in parte l’aria stessa, il tutto attraverso un ciclo
    completamente naturale.

  3. Grazie a questa funzione intrinseca di termo-igroregolatore, i nostri van hanno il grande pregio di non presentare
    problemi di condensa che scende dalle pareti o dai vetri, come accade invece per la maggior parte di
    camper e caravan in polistirolo / plastica qualora non fossero arieggiati regolarmente,
    senza contare il problema della formazione di ruggine tra gli anfratti della carrozzeria.
    Da ultimo, la nostra lana di pecora proviene dalla Svizzera e, in minor parte, dall’Austria, da allevamenti
    controllati che certificano di non maltrattare le pecore durante la tosatura dell’animale; il sughero che
    usiamo è scuro, poiché esente da colle, ma è tostato per compattarlo ed assemblarlo, mentre quello chiaro
    è stato invece assemblato con collanti.

Per quanto riguarda i materiali non naturali, ecco alcuni motivi per non implementarli.


  1. In primis, si tratta di una questione di principio: essendo falegname, nonché amante degli alberi, mi sembra
    un controsenso usare della plastica -anche se riciclata- al posto del legno perché ne faccia le veci. Inoltre, la
    plastica pregiudicherebbe le qualità principali dei nostri van, ovvero biocompatibilità, biodegradabilità e
    magari anche la sostenibilità.

  2. L’industria usa vari materiali (spray schiumogeni, schiume, polistirolo, poliuretano, ecc.) che sono altamente infiammabili, scomode in caso si dovessero effettuare dei lavori al veicolo, inquinanti da produrre e da smaltire, nonché instabili e malsane quando il camper viene riscaldato internamente. Durante la mia esperienza professionale, mi sono imbattuto in van che erano pieni di muffa nera o funghi bianchi perché detti materiali non traspirano, si inumidiscono con la condensa e poi rimane l’umidità tra coibente e lamiera o fibra: condizioni perfette, come detto, per l’insorgere di funghi muffa e ruggine(lamiera) nelle pareti.

  3. Alcune di queste sostanze (spray schiumogeni, schiume, polistirolo, poliuretano, truciolati di dubbia qualità con rivestimenti melaminici e bordi in plastica, compensati di pioppo con rivestimento melaminico, pannelli e pavimenti melaminici, ecc.), con l’innalzamento della temperatura, cominciano ad emanano sostanze volatili velenose e/o malsane.

  4. Alcuni di questi materiali (a livello industriale) non si trovano in produzione nella nostra Svizzera o massimo nei Paesi confinanti, perciò debbono essere importati da altri continenti: questo collide con i nostri principi, ragion per cui siamo ben felici di affidarci alle alternative naturali locali, che ben si prestano a sostituire i prodotti plastici.


Per concludere, queste sono solo alcune risposte e motivazioni venutemi di getto: qualora questi temi
fossero di vostro interesse, vi invito gentilmente a seguire il prosieguo di questa interessante discussione.
Seguiteci su questo sito o sui nostri social.

Nelle prossime settimane pubblicheremo un articolo nel nostro Blog, con le motivazioni, alcuni test in merito alla scelta dei materiali da noi implementati.

Buon viaggio a tutti.
Stefano Fabbian


SWISSVAN, The Original Green Camper






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